Atelier la Manica LungaAtelier la Manica Lunga


Sospiro (Cremona)

Antonio Dalla Valle è nato il 2 gennaio 1939 a Roncio un piccolo agglomerato di case nella Valle di Non. I genitori di Antonio si sposano nella piena maturità, tanto che il parto della madre a 46 anni viene festeggiato dal paese per la sua eccezionalità. La grande differenza di età con i genitori, unita ai criteri educativi del tempo improntati a riserva­tezza e severità, non favoriscono l’integrazione del ragazzo con i coetanei.

Ben presto, infatti, nella piccola scuola che Antonio frequenta si evidenzia una sua forte attitudine all’isolamento, accentuata dalla limitazione ostinata della comunicazione verbale. Antonio sta da solo, scrive e disegna come vuole lui, non è interessato alle attività comuni. Dal 1962 al 1980 Antonio Dalla Valle è ripetutamente ricoverato all’ospedale psichiatrico di Pergine (Trento) dove già era stato sottoposto ad un primo trattamento a 15 anni; in seguito viene trasferito alla Casa di Riposo di Pellizzano e successivamente a Mezzolombardo. La diagnosi iniziale è quella di “schizofrenia ebefrenica”; in seguito la definizione si trasformerà in “schizofrenia residuale”. Tutte le relazioni cliniche sotto­lineano la continua attività di scrittura di Antonio su notes e quaderni che, compilati con fittissime serie di numeri o disegni lo identificano come “piastrellista” per l’abitudine di utilizzare i suoi quaderni come piastrelle con cui rivestire i pavimenti.

Dal 1997 risiede presso la Fondazione Sospiro in provincia di Cremona. Dopo un anno circa di lavoro e di consolidamento della nostra relazione artistica, Antonio ha accet­tato di lasciare in laboratorio frammenti delle sue produzioni grafiche, con le quali io ho realizzato un libretto che gli ho dato. Tale gesto è stato interpretato da Antonio come rinforzo della nostra relazione e come risposta concreta alla fiducia che lui mi stava dando. In seguito il suo “codice” prende forma all’interno di quaderni che vengono scritti completamente o in modo parziale, lasciando fogli bianchi, pause di riflessione, che a volte restano sospese su un segno o su una lettera. Questi stessi quaderni, dopo es­sere stati scritti e disegnati, vengono a volte raggruppati e ricoperti interamente di nastro adesivo trasparente in modo da formare un solido d’informazioni che non possono essere più viste da nessuno.

Una scelta importante è stata quella di dedicare in laboratorio uno spazio tutto per Antonio, dove potesse lavorare tranquillo. In questa fase di organizzazione degli spazi, ricor­do di avergli proposto la costruzione di un sacco dove poter metter la sua borsa e lui mi fece un cenno di assenso. Durante il mio lavoro di cucito mi osservava attentamente ed era compiaciuto che io gli avessi dedicato tempo e lavoro. Finito il sacco, ha accettato di mettervi la sua borsa e lo ha usato fino a quando si è rotto. Adesso ha una sua stanza dove lavora ogni volta che viene in laboratorio e da poco ha cominciato a caratterizzarla con scritte sui muri. I primi lavori di scultura che Antonio ha realizzato erano non più grandi di un accendino, piccoli parallelepipedi in plastica trasparente, dove stipava tutti i frammenti di materiali che rinveniva durante la giornata.

Naturalmente questi lavori sono andati distrutti dallo stesso artista quando ha ritenuto concluso il suo lavoro, in un processo che assegna alle cose un tempo di vita.

In seguito alla mostra ArteOltre tenutasi a Cremona nel 2002 presso il Museo Civico Ala Ponzone, Antonio percepisce l’importanza che è stata data al suo lavoro e riesce a compiere l’importante passo di non distruggere più le sue opere accettando che vengano conservate. (P. Pontiggia)

Paola Pontiggia nasce a Como il 5 dicembre 1964. Compie studi di pittura e di restauro. Dal 1994 al 1999 espone in numerose mostre collettive e personali i suoi lavori di pit­tura e installazioni.   Dal 1995 collabora con l’Istituto Ospedaliero di Sospiro, dove gestisce l’atelier di pittura La Manica lunga officina creativa. Nel 2001 in qualità di coordinatrice artistica orga­nizza la mostra ArteOltre presso il Museo Civico di Cremona. L’esperienza è documentata dal catalogo ArteOltre edito da Utet periodici scientifici. Nel 2005 partecipa con Antonio Dalla Valle alla mostra organizzata presso il Palais des Beaux-art a Bruxelles. Nel 2006 collabora nell’allestimento della mostra “Oltre La Ragione” Bergamo, Palazzo della Ragione. Sempre del 2006 cura l’allestimento dello spazio espositivo assegnato alla Fondazione Sospiro nella mostra “Longevi Visionari”.

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